TERNI 28 luglio 2022 - Preso atto delle informazioni inesatte circolate in questi ultimi giorni sul progetto dell’impianto di essiccamento della SII a servizio della Regione Umbria, i vertici societari ritengono opportuno informare e rassicurare la cittadinanza con la corretta rappresentazione dei fatti.
La Regione Umbria produce mediamente 20.000 tonnellate di fanghi da depurazione biologica di cui 8.000 vengono generati come rifiuto dal depuratore di Terni e dagli altri depuratori della provincia di Terni e la parte residua dal resto della regione. Si tratta, vale la pena ricordarlo, della parte finale ed essenziale del servizio idrico integrato che si completa con la restituzione all’ambiente dell’acqua depurata.
Questi fanghi, attualmente, vengono totalmente conferiti in discarica o destinati al recupero, con transito di mezzi sul territorio regionale pari a circa 1000 viaggi l’anno e corrispondente costo di 4.5 milioni di euro annui. La normativa vigente in materia prevede la necessità di una progressiva riduzione del conferimento in discarica dei fanghi di depurazione, fino ad arrivare al completo divieto entro il 2030.
Non ci sono né odori, né emissioni nocive: è semplicemente un trattamento termico per l’evaporazione dell’acqua contenuta nel fango che è pari a 3/4 del volume complessivo. La sostenibilità dell’obiettivo è di intuitiva evidenza e, a parte il beneficio ambientale, rappresenta una riduzione sia delle percorrenze chilometriche che dei costi in tariffa in ragione del minor volume di fanghi finali.
Nulla a che vedere con un inceneritore: le basse temperature non realizzano combustioni di alcuna natura e quindi non generano la formazione ed emissione in atmosfera di composti gassosi.
Le tecnologie utilizzate per l’impianto della SII, per la prima linea già presente nel piano investimenti approvato dall’assemblea dei sindaci dell’AURI, sono tra le più affidabili oggi presenti sul mercato. Peraltro, oltre a garantire elevatissimi standard di rendimento, danno ampie garanzie in ordine alla gestione degli odori, grazie all’utilizzo di sistemi di filtrazione e lavaggio delle apparecchiature.
Questa tipologia di impianto usualmente viene definita Green, Biopiattaforma, non certo inceneritore. Ed infatti la messa a regime dell’impianto garantirà annualmente la riduzione di 12 tonnellate in meno di CO2 in atmosfera, legata alla riduzione dei trasporti.
E comunque la SII, ha regolarmente avviato in Regione Umbria la procedura di verifica di assoggettabilità a V.I.A. , finalizzata ad accertare gli impatti ambientali del progetto di hub regionale, se esistenti e se significativi. Pertanto si sono seguite, e si seguiranno, tutte le prescrizioni e cautele a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.
La Società, resta disponibile al dialogo ampio con gli stakeholder su temi come questo giustamente ad alta sensibilità sociale.